"Sono davvero assurde le campagne avviate da minoranze ideologizzate per introdurre in una nazione già depressa e disorientata motivi di rottura della sua coesione attraverso la contestazione di principi come l'unicità costituzionale del matrimonio naturale, il concetto di genere che conduce a riconoscere uomo e donna o madre e padre, il diritto dei minori rispetto ai propri genitori naturali e per quanto possibile a crescere con essi, la propensione a soccorrere la vita in ogni condizione fisica o psicologica di fragilità e fin dal concepimento" sottolinea Maurizio Sacconi (Nuovo centrodestra), commentando la sentenza del Tribunale di Gorsseto che ordina al Comune "di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio" fra due omosessuali, maschi, italiani, celebrato nel 2012 a New York. Per Sacconi, "la sentenza di Grosseto sul matrimonio gay e la decisione della Corte Costituzionale sulla fecondazione eterologa si iscrivono in questa campagna divisiva alla quale - aggiunge - dobbiamo opporre un quanto più ampio movimento neo-umanitario di credenti e non credenti impegnati a difendere l'umano da ogni forma di violenza, di commercio, di negazione delle sue primarie prerogative". Il presidente dei senatori del Ncd conclude quindi evidenziando: "L'Italia non ritroverà la via dello sviluppo se non potrà avvalersi della forza della tradizione perché il declino demografico, economico e sociale è innanzi tutto la conseguenza dell'affievolimento di valori come la vita, la famiglia, l'educazione libera".