Le temperature si fanno di un freddo pungente anche a Roma, soprattutto la notte, ed i "senza fissa dimora", gli "ultimi" della società, quelli che hanno perso anche un tetto sotto cui stare, hanno bisogno di un minimo di aiuto per non morire di freddo, letteralmente. Per questo l'Assessorato capitolino alle Politiche sociali sta attuando in questi giorni il cosiddetto "Piano del Freddo" in collaborazione con Federalberghi, delle 5 Asl comunali, dell'Azienda ospedaliera Lazzaro Spallanzani- Ircss, dell'INMP, dell'Ospedale Israelitico, della Sala Operativa Sociale capitolina e delle associazioni di ispirazione cattolica. Come fa sapere il Comune di Roma il Piano del Freddo termina (salvo condizioni di maltempo particolarmente severe) il 31 marzo, e sostanzialmente consta di strutture di accoglienza dislocate nei Municipi capitolini, capaci di ospitare ogni notte, per 4 mesi, 600 persone con fragilità economica e sociale. Contando i 700 posti offerti dalle strutture di accoglienza aperte tutto l'anno, complessivamente i posti a disposizione per i senza fissa dimora nel periodo più difficile dell'anno sono 1.300. A questo si aggiungono 9 unità mobili della Sala Operativa Sociale (2 diurne e 7 notturne) "quotidianamente impegnate nell'aiuto alle persone senza fissa dimora" e affiancate nel periodo dicembre-marzo "da una navetta messa a disposizione da Unitalsi Roma che ogni sera, dalle 19 alle 23, accompagna nelle strutture i senza fissa dimora che accettano l'accoglienza di Roma Capitale", come si legge in una nota di Roma Capitale. Il Piano Freddo 2011-2012 è stato illustrato dal vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso:
"Un progetto rivolto alle persone senza fissa dimora che dà la possibilità, per chi ha gravi problemi di salute, di avere accoglienza h 24. Il nostro obiettivo è far sì che eventi atmosferici legati alle stagioni, come il freddo e il caldo, siano affrontati attraverso una pianificazione di interventi completa e strutturata".