Selvaggia Lucarelli, da tempo afflitta da gruppi di utenti che la insultano su Facebook, svela un'altra piega del cyberbullismo. Si chiama "Pull a pig", ovvero "Inganna il maiale", e finora si pensava che fosse un fenomeno diffuso solo all'estero. In sostanza, un gruppo di persone scelgono sul web o nei locali la ragazza più grassa e a loro giudizio più brutta e per scommessa uno di loro la seduce al solo scopo di insultarla e metterla alla berlina sui social appena cade nella trappola.
Selvaggia Lucarelli denuncia che tra questi utenti "troll" ricorre il nome di una certa "Assia C." che sarebbe anche madre di una bimba piccola, la quale oltre a insultare la blogger avrebbe organizzato insieme ad un 31enne l'atroce gioco "Pull a pig" ai danni di Irene Finotti.
"Io non mi vergogno, metti pure il mio nome" spiega infatti la giovane intervistata da Selvaggia Lucarelli, raccontando di essere stata attirata in dei gruppi Facebook quando pesava 50 chili in più e corteggiata da un uomo che ha poi incontrato a Piacenza.
Subito dopo aver passato con lui 3 notti, il 31enne le ha scritto che non voleva più vederla ma poco tempo dopo Irene Finotti ha scoperto che veniva bullizzata sui social, dove erano state postate anche delle foto di lei nuda, scattate di nascosto dal ragazzo durante i loro incontri a Piacenza.
"Ha ammesso che le foto ad Assia le aveva girate lui. Non saprò mai se si era creato anche dei fake per prendermi in giro, ma ho cominciato a pensare che mi avessero teso una trappola loro due. Che fosse tutto studiato" precisa Irene Finotti.
La ragazza per fortuna non si è fatta schiacciare dalle cattiverie e, dopo essere dimagrita, ha iniziato una nuova vita. A far ulteriormente riflettere anche il fatto che, nonostante fosse andata a denunciare il tutto, "alla Polizia postale mi hanno scoraggiata" rivela Irene Finotti. Selvaggia Lucarelli precisa invece di averla messa lei "in contatto con chi poteva aiutarla". Come troppo spesso accade in Italia, quindi, per sperare di avere giustizia sembra che bisogna conoscere le persone giuste.