Vittorio Feltri continua a sostenere, via Twitter, che la sua presunta candidatura alle primarie del Pdl è solo "una boutade".
Dopo l'apertura del segretario del Pdl Angelino Alfano verso le "candidature esterne" il nome di Vittorio Feltri è balzato infatti subito agli onori della cronaca.
Alfano, dopo aver annunciato che la "direzione nazionale sarà convocata entro la fine del mese, molto probabilmente il 27 giugno, per rilanciare l'azione politica del Pdl", si è augurato infatti che quelle del partito siano "le primarie più partecipate", rivelando di aver chiamato Vittorio Feltri "per invogliarlo a partecipare".
Vittorio Feltri su Twitter però precisa: "Sono candidato a mia insaputa. Avrei preferito un appartamento", e nell'intervista concessa a Mattias Mainiero su Libero ribadisce che "per accettare o rifiutare una candidatura c'è bisogno di ricevere l'offerta di candidatura".
Feltri, a la "Zanzara" su Radio 24 spiega quindi di non aver "ricevuto alcuna richiesta da parte di Berlusconi", aggiungendo: "Non dico no in assoluto alla politica ma prima devo capire di che cosa si tratta, se la proposta mi garba la valuto".
Ma come cambierebbe la politica Vittorio Feltri? Il direttore non sembra avere dubbi: "Mi piacerebbe una dittatura con me al vertice. Sarebbe una dittatura molto illuminata. Potremmo fare qualcosa di buono, visto che i professori hanno solo aumentato il debito pubblico".