Una casa piccola è il problema di molte coppie giovani, costrette a rintanarsi in miniappartamenti delle metropoli che una volta potevano essere considerate delle mere soffitte o degli umidi magazzini. Senza scomodare l'Ariosto che scriveva sopra l'uscio di casa sua "Parva sed apta mihi" (piccola ma adatta a me), la notizia di cronaca che arriva da Milano non fa certo pensare al dramma del precariato, ma ad un altro problema che ferisce la civiltà del nostro Paese: le condizioni in cui versano gli esseri umani costretti a vivere nell'indigenza e spesso nella clandestinità. In zona Sarpi, il "quartiere cinese" di Milano come è la zona di Piazza Vittorio a Roma, è stata trovata dalle forze dell'ordine un'abitazione dove 20 persone dormivano in 60 metri quadrati. Significa che questi esseri umani avevano a disposizione idealmente solo tre metri quadrati a testa per "respirare". Ogni mese i 20 malcapitati, immigrati clandestini cinesi, pagavano in totale ben 6000 ero, ovvero 300 euro a testa, dieci euro al giorno. Delle venti persone, come riportano le agenzie, oltre a due donne, dormivano nella casa anche 8 clandestini. Ovviamente i giacigli erano ovunque, materassi sparsi per terra e per aumentare lo spazio c'erano i classici letti a castello, oltre al comodo tavolo della cucina. La proprietaria dell'appartamento è italiana e ora indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.