Promesse non mantenute. E' in questo modo che probabilmente gli americani alla fine si ricorderanno di Barack Obama, eletto dal popolo stelle e strisce come l'uomo del "si può fare", almeno se si hanno i numeri.
Barack Obama ha perso le elezioni di medio termine e quindi non solo la maggioranza alla Camera ma anche la fiducia dei suoi elettori e del suo stesso partito.
E' stata votata infatti alla Camera la legge Finanziaria USA che di fatto impedirà la chiusura di Guantanamo e il processo sul suolo americano della presunta mente degli attentati dell'11 settembre. Ora la legge deve passare al Senato ma anche lì, dove Obama ha conservato i propri seggi, l'intenzione è quella di far passare la Finanziaria così come è concepita.
Sembra infatti che i democratici vogliano addirittura proporre per le prossime presidenziali nuove primarie, nonostante Obama abbia il diritto a ripresentarsi per il secondo mandato. Una cosa del genere era successa solo ai tempi di Lyndon Jonhnson.
Lo schiaffo questa volta ad Obama è arrivato attraverso un paragrafo inserito nella Finanziaria che "proibisce l'utilizzo di fondi per trasferire o liberare sul suolo americano Khaled Sheikh Mohammed e qualunque altro prigioniero di Guantanamo" mentre un altro comma comunque assicurerebbe che "nessun fondo fornito al ministero della Giustizia da questa legge o da altre potrà essere utilizzato per l'acquisizione di prigioni allo scopo di rinchiudere persone detenute alla base navale di Guantanamo, a Cuba".
Attualmente nella base navale di Guantanamo, prigione militare fino a pochi anni fa tenuta segreta, sarebbero detenuti 174 prigionieri di cui solo 3 sono stati formalmente condannati, mentre continuano le segnalazioni da parte delle organizzazioni per i diritti dell'uomo che sottolineano come i detenuti siano trattati in violazione alle norme della Convenzione di Ginevra.